Denominata anche Raw diet, la dieta crudista prevede l’assunzione di cibi non cotti. Secondo chi segue questo regime alimentare la cottura trasforma gli alimenti, rendendoli tossici ed eliminando vitamine, minerali ed enzimi necessari per la digestione e per il benessere. Mangiare crudo invece consente di conservare le caratteristiche nutrizionali. L’uso dei fornelli è consentito solamente per le bevande, che possono essere intiepidite cuocendole a temperature che non superino i 40 gradi. Dietro la dieta crudista ci sono anche motivazioni etiche, il suo scopo infatti è quello di conservare la vitalità degli alimenti, percependo il cibo come qualcosa di vivo.
Come funziona la dieta crudista: benefici e problemi
La dieta crudista presenta molti vantaggi, il primo è legato alla preparazione dei cibi, che risulta più semplice e veloce, poiché non è necessario cuocere nulla. Il grande apporto di fibre aiuta a depurare l’organismo e migliora i problemi digestivi, mentre gli enzimi e le vitamine presenti in frutta e verdura rafforzano il sistema immunitario. Inoltre questo regime alimentare è privo di grassi e aiuta a mantenere sotto controllo il peso e sconfiggere il colesterolo. Le critiche mosse nei confronti di questa dieta riguardano soprattutto la possibile presenza di parassiti nei cibi, che potrebbero essere eliminati facilmente grazie alla cottura, ma anche tensione addominale e meteorismo causati dalla grande assunzione di fibre.
Iniziare "gradualmente"
Effettuare una transizione completa, anche solo per un breve periodo, alla dieta crudista, può essere un processo molto complicato che richiede cambiamenti significativi alla regolare alimentazione. Specialmente se si decide, da un giorno all’altro, di cambiare un’alimentazione radicata negli anni, è importante valutare la percentuale iniziale di transizione e porsi degli obiettivi raggiungibili. Ad esempio, al fine di una dieta dimagrante senza troppi principi etici alle spalle, potrebbe essere sufficiente passare a un regime del 50-70% crudista e ottenere risultati molto positivi.
Prima di effettuare una transizione così macroscopica, è fondamentale ricordare che un po’ di buon cibo (crudo o cotto, anche solo al vapore) non cancella automaticamente il cibo spazzatura che consumiamo ogni giorno. In poche parole, non basta un frullato di frutta fresca biologica per cancellare i cannelloni e la mezza bottiglia di vino consumati a mezzogiorno! La dieta crudista, che non è necessariamente una dieta vegetariana, richiede rigore e un po’ di disciplina per fornire i suoi vasti benefici.
Come iniziare una dieta crudista
Per passare a una dieta crudista, gli esperti consigliano di iniziare da un radicale cambio di abitudini a colazione, ovvero il pasto più facile da modificare senza cambiare le abitudini di tutta la casa. Per esempio, potrebbe essere un’ottima idea iniziare la giornata con uno splendido frullato verde, capace di dare energia fino a mezzogiorno. Il secondo pasto da cambiare è invece la cena, ovvero il più difficile: aggiungete ai vostri menù frutta fresca non troppo zuccherina (niente banane!), un primo piatto a base di insalata e condimenti leggeri e qualche verdura al vapore.
Quando si passa alla dieta crudista è importante fare una transizione graduale e lenta, in maniera che il fisico si possa abituare alla novità senza subire un colpo troppo grosso. Nella fase iniziale del processo si potrebbero provare effetti come nausea, gonfiore, pesantezza o debolezza: si tratta di sintomi molto comuni. Inoltre, inizialmente il cibo crudo darà un senso di sazietà inferiore rispetto a quello cotto e sarà piuttosto normale ingerirne quantità maggiori. Questione di tempo: dopo qualche settimana il corpo si abituerà alla sensazione del cibo non cotto e questo iniziale malessere (che viene definito “periodo depurativo”) svanirà.
Cosa mangiare nella dieta crudista
La dieta crudista prevede il consumo di quasi tutti gli alimenti, a patto che non vengano sottoposti a cottura. Sono vietate solamente le arachidi, che risultano velenose se assunte crude, ma anche i fagioli, i lupini e le patate. Da evitare gli spinaci e il rabarbaro, come pure gli alimenti pastorizzati e sterilizzati (ad esempio il latte).
Dieta crudista in gravidanza
Questo tipo di regime alimentare potrebbe presentare alcuni problemi in gravidanza, quando le future mamme non possono consumare determinati cibi crudi. Come sempre in questi casi è meglio chiedere consiglio ad uno specialista e al proprio medico curante, per capire cosa fare per preservare la propria salute propria e quella del bambino.
Menù di esempio dieta crudista
- Colazione: latte vegetale (di riso, sesamo, cocco, soia o mandorle), frutta fresca e una centrifuga di verdure
- Pranzo: carpaccio di tonno, insalata iceberg con funghi e carote
- Cena: sushi raw, insalata con finocchi, zucchine, bacche di Goji e pomodori
- Spuntino: finocchi, cetrioli o sedano, yogurt