Si tratta di una delle spezie più golose e più diffuse anche in Europa. La paprika è un ottimo complemento ai piatti per via del suo profumo intenso, del suo sapore deciso e del suo splendido colore rossiccio. Il “capsicum frutescens” fa parte della famiglia delle solanacee ed è arrivata in Europa nel 1500 dall’America. La paprika si ottiene dalla polvere essiccata di normali peperoncini privati di semi e di filamenti. Meno ne rimangono, meno la nostra paprika sarà piccante.
Come si coltiva la paprika?
Possiamo ricavare la paprika dal normale peperoncino che si coltiva anche in vaso. La pianta non ha particolari esigenze e cresce molto bene se si rispettano le sue condizioni ambientavi favorevoli. Per aggiungere una pianta di peperoncino al nostro orto sul balcone, ci servirà un vaso di dimensioni minime 16x16 cm. La semina deve avvenire a metà marzo nel Sud dell’Italia e a metà Aprile al Nord, nelle zone più fredde. Dopo un mese, collochiamolo in un punto ben soleggiato del balcone o del davanzale, in un terreno fresco, ricco di humus, che andrà annaffiato con molta frequenza. Il peperoncino richiede molta acqua, che però non deve mai ristagnare. Non teme particolari nemici o parassiti. Se le foglie dovessero cominciare a cadere, infatti, potrebbe essere colpa del troppo sole o della poca acqua. Il terriccio non dev’essere mai zuppo.
Il frutto si raccoglie quando ha raggiunto la colorazione tipica ed è privo di grinze. A questo punto, dobbiamo stenderlo al sole per farlo essiccare per circa un mese. Una volta essiccato, il peperoncino va aperto e devono essere rimossi semi e filamenti. Più filamenti rimangono, più la paprika prodotta sarà catalogata “forte” e non “dolce”. A questo punto, dopo un’accurata macinatura, conserviamo la paprika in un luogo buio e fresco affinché non perda il suo splendido colore.
Come si impiega in cucina?
La paprika ha un gusto deciso, un po’ amarognolo ed è il complemento perfetto per insaporire formaggio e carni. Questa spezia è perfetta per realizzare salse gustose come quella del goulash, o come insaporitore per crostacei. Aggiungiamo pomodoro o panna e immediatamente il suo sapore sarà sprigionato all’interno delle nostre pietanze! Il suo colore rossiccio viene anche impiegato nella realizzazione di salsicce e insaccati, soprattutto in Spagna e in Portogallo. Se il rosmarino è troppo classico, un pizzico di paprika saprà dare quello che è sempre mancato alle vostre patate al forno, e cambierà le regole del gioco. Questa spezia risulta inoltre molto utile per dare gusto a zuppe, stufati e piatti a base di riso.
Esistono tre tipi di paprika che possono essere utilizzati in cucina con risultati molto eclettici: paprika dolce, paprika piccante e paprika affumicata. La paprika si considera piccante quando, insieme alla parte esterna, vengono macinati anche i semi interni del peperoncino.
I benefici della paprika
La paprika fa benissimo: il suo elevato contenuto di vitamina A, vitamina E, vitamina B6, acido folico, vitamina K, betacarotene e di luteina la rende un portento per il nostro organismo. Questa spezia contiene infatti tutto quello che occorre per proteggere i vasi sanguigni, aiuta a mantenere una pelle bella e morbida e combatte la caduta dei capelli.
Nel suo essere assolutamente deliziosa, la paprika è anche un ottimo antibatterico naturale. Il suo elevato contenuto di ferro previene l’anemia e aiuta, in combinazione con una dieta ricca di verdura, a recuperare le forze e migliorare la propria produttività personale. Non finisce qui: la paprika (o paprica) contiene anche un’elevata quantità di Sali minerali, come magnesio, potassio e fosforo. La paprika è un’ottima spezia che si aggiunge ad ogni pietanza di carne anche per via delle sue proprietà antinfiammatorie e digestive. Come per il peperoncino, il suo contenuto di capsaicina la rende un toccasana per la pressione sregolata.